Famiglia: Da Giau (Pd), abbattimento rette “stonato” dal solito welfare padano

«La Regione in affianchi i Comuni per garantire aperture dei nidi pubblici e incrementare l’offerta di servizio pubblico per la prima infanzia creando un virtuoso volano per l’occupazione in particolare femminile»

TRIESTE 21.08.20 «L'intervento a sostegno delle famiglie per i servizi educativi alla prima infanzia potrebbe anche essere positivo, peccato che ci debba essere sempre la nota stonata che caratterizza il solito welfare padano, ossia il criterio ingiustificabile e ingiusto della residenza che di fatto penalizza le famiglie con meno di 5 anni di permanenza in regione». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau, commentando l'odierna delibera della Giunta regionale con la quale sono stati determinati gli importi a copertura delle domande per l'abbattimento delle rette sostenute dalle famiglie per i servizi educativi alla prima infanzia.
«In una situazione di permanente, ormai da anni, recessione demografica servirebbero politiche più lungimiranti. Anche in un provvedimento come quello votato oggi dalla giunta su proposta dell'assessora Rosolen, c'è quel tanto di propaganda che limita oltre che i diritti anche l'attrattività di una regione a bassissima natalità, nei confronti di giovani coppie, magari residenti in regioni vicine, che potrebbero trasferirsi in Fvg». Infine, secondo Da Giau, «è indispensabile poi un intervento della Regione in affiancamento ai Comuni per garantire aperture dei nidi a gestione pubblica mantenendo inalterati numeri dell'accoglienza e orari dei servizi oltre che un'azione di investimento sul medio-lungo periodo per incrementare l'offerta di servizio pubblico per la prima infanzia creando virtuoso volano per l'occupazione in particolare femminile».